Presentazione del libro ARKAD
AlbumArte
Presenta
ARKAD
Pubblicazione a cura di Lori Adragna, Gandolfo Gabriele David e Andrea Kantos
Grafica Studio Analogique
Postmedia Books (2022)
realizzata grazie al sostegno dell’Italian Council (7 edizione, 2019) programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Testi di
Lori Adragna, Analogique, Sonia Andresano, Francesca Arri, Arteria Mediterranea, Christian Caliandro, Iole Carollo, Casa Sponge, Eleonora Chiesa, Coast Guard Girrls, Cristina Dinello Cobianchi, Dimora OZ, Gianluca Collica, Andrea Cusumano, Gandolfo G. David, Gianluca D’incà Levis, Modesta di Paola, Mauro Filippi, Andrea Kantos, Maria Giovanna Musso, Santa Nastro, Isabella Pers, Tiziana Pers, Leandro Pisano, Pixelache, Georges Salameh, Pier Paolo Scelsi, Michele Vaccaro.
MERCOLEDì 15 MARZO 2023 ORE 18.30
Interverranno con i curatori Sonia Andresano, Giovanni Gaggia e Mona Lisa Tina
AlbumArte | Via Flaminia 122, Roma
Mercoledì 15 marzo 2023 alle ore 18.30, AlbumArte, Centro di produzione artistica indipendente presenta la pubblicazione ARKAD, nata dall’omonimo progetto artistico, curato da Dimora OZ, articolato in una residenza aperta e itinerante, che ha incluso numerosi curatori, artisti, eventi, mostre, performance, installazioni, interventi, talk, istituzioni, luoghi e paesi. Sia ARKAD che Dimora OZ si sono espressi come vettori fluidi di esperienza condivisa e di incontro. Dimora OZ è un gruppo artistico-curatoriale con sede a Palermo. La produzione del gruppo esplora aree di curatela, produzione e promozione artistica attraverso un approccio multidisciplinare. ARKAD e tutti i suoi processi sono stati promossi da KAD Kalsa Art District Palermo, supportati dall’Italian Council e hanno fatto parte della programmazione di Manifesta 13, Les Parallèles du Sud a Marsiglia e di BURN__ Festival in Finlandia.
ARKAD, che è confluito in questo libro, rappresenta il naturale sviluppo di alcune pratiche e ricerche artistiche nate all’interno di Dimora OZ e in particolare a partire dal 2018 durante Manifesta 12 a Palermo. Il libro curato da Lori Adragna, Gandolfo Gabriele David e Andrea Kantos, con la grafica dello Studio Analogique, è pubblicato daPostmedia Books, con il contributo del Mic relativamente al sostegno per la promozione artistica del programmaItalian Council.
La pubblicazione raccoglie circa due anni di progetti, talk, mostre e performance avvenuti principalmente in occasione di Manifesta 13 Les Parallèles Du Sud. Ed ecco allora che la Kin Line Legacy derivata dall’affermazione di Donna Haraway (Making Kin), le riflessioni sull’OOO (Oriented Object Ontology) o sezioni quali Performative Resistance e Alleanze, rappresentano suggestioni importanti di una realtà sempre presente capace di accogliere molteplici verità. Nel mondo contemporaneo, ormai lanciato verso la creazione di corpi e opere analogiche e digitali, ibride e meticce che cercano linfa, fluidità e rappresentanza, ARKAD, analogamente a Dimora OZ, si pone come luogo immaginario in cui provare a resistere insieme. ARKAD presenta esperienze e contributi realizzati nell’ambito di Manifesta 13, Pixelache Festival, A.R.T Rethinks Transformation e infine dell’Italian Council che, attraverso il supporto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le attività culturali, ha permesso tutte le fasi di ricerca, sviluppo e pubblicazione del progetto.
Testi:
Lori Adragna, Analogique, Sonia Andresano, Francesca Arri, Arteria Mediterranea, Christian Caliandro, Iole Carollo, Casa Sponge, Eleonora Chiesa, Coast Guard Girrls, Cristina Dinello Cobianchi, Dimora OZ, Gianluca Collica, Andrea Cusumano, Gandolfo G. David, Gianluca D’incà Levis, Modesta di Paola, Mauro Filippi, Andrea Kantos, Maria Giovanna Musso, Santa Nastro, Isabella Pers, Tiziana Pers, Leandro Pisano, Pixelache, Georges Salameh, Pier Paolo Scelsi, Michele Vaccaro.
Artisti, curatori e critici:
Lori Adragna, Analogique, Sonia Andresano, Andrea Aquilanti, Francesca Arri, Elena Bellantoni, Peter Bracke, Stefan Bressel, Simone Cametti, Barbara Cammarata, Alessandro Chemie, Eleonora Chiesa, Cristina Dinello Cobianchi, Gandolfo Gabriele David, Daniele Di Luca, Gianluca D’incà Levis, Gino d’Ugo, Église (Iole Carollo, Francesco Cucchiara, Giuseppe Tornetta, Simona Scaduto, Michele Vaccaro), Koen Fillet, Pietro Fortuna, Giovanni Gaggia, Andrea Kantos, Riikka Kevo, Margherita Merega, Juan Pablo Macías, Vera Mormino, Marjatta Oja, Isabella Pers, Tiziana Pers, Giacomo Rizzo, Georges Salameh, Daniela Spaletra, Tomasz Szrama, Michele Tiberio, Mona Lisa Tina, Massimo Uberti, Leena e Oula Valkeapää, Virginia Zanetti.
Partner:
aA29 Project Room, AlbumArte, Analogique, BAPS, Casa Sponge, CREA, Dolomiti Contemporanee, Église, Fourteen ArTellaro, GAD, KAD, KaOZ, Liminaria, MeNO, Museo di Santa Croce in Genova, Oratorio Santa Maria (Selàa), Orto Botanico di Palermo, PUSH, Pixelache, RAVE, Rizzuto Gallery, Scuola Popolare Villa Romana.
Media Partner: Artribune
Note biografiche dei partecipanti:
Lori Adragna è curatrice e critica d’arte, fondatrice di BAPS, Bridge Art Performance Studies, progetto di produzione, ricerca e promozione di arte contemporanea con un focus sulle arti Performative. Scrive per numerose riviste del settore in Italia e all’estero. Di recente ha pubblicato Il Corpo delle Donne, edizioni Inside Art e Performative Habitats con Egle Oddo, progetto vincitore della 8° edizione dell’Italian Council, sfociato nel libro edito da Postmediabooks, 2022. È stata consulente del Ministero per i Beni Culturali nella redazione di Memorabilia, Laterza; collaboratrice-autrice per l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani e content editor presso Editalia Arte IPZS.
Sonia Andresano Nata a Salerno nel 1983, vive e lavora tra Roma e Milano.
Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma e conseguito la laurea in Storia dell’Arte presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Nei suoi lavori il movimento interno di un’azione può essere l’istantanea di un divenire cristallizzato in un attimo, eretto a simbolo di una vasta gamma di esperienze. Scavando nella propria storia documenta gesti e movimenti, isolando frammenti riconducibili al prima o al dopo di un tragitto. Identità e nomadismo delineano il binomio di una poetica emotiva, una logistica movimentata tradotta attraverso oggetti, gesti e azioni che conducono inevitabilmente ad una nuova partenza. Le sue opere spaziano dalla scultura alla fotografia, dal video alla sound art. Tra le mostre più recenti: (2020) Allegra ma non troppo, AlbumArte – Roma, a cura di Daniela Cotimbo; (2020) Permesso di sosta e fermata, Atelier d’Artista, Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali – Roma, a cura di Maria Francesca Guida; (2021) BARCODE, a cura di AlbumArte, Dimora OZ e Analogique, parte del progetto ARKAD evento collaterale di Manifesta 13 Marseille – Les Parallèles du Sud ed evento collaterale di FUORI – Quadriennale di Roma; (2021) NUNC EST BIBENDUM NUNC PEDE LIBERO PULSANDA TELLUS, BienNolo – Milano, a cura di Matteo Bergamini, Rossana Ciocca e Gianni Romano; (2021) THERE IS NO PLACE LIKE HOME, ex fabbrica Chinotto Neri – Roma, a cura di Giuliana Benassi; (2022) Alla Consolle, Sound Corner 62, Auditorium Parco della Musica – Roma, a cura di Anna Cestelli Guidi, testo di Claudio Libero Pisano.
Gandolfo G. David è artista visivo e performer, lavora tra Palermo e San Sebastian. Nella sua ricerca indaga ed elabora tematiche ecologiche e sociali attraverso una pratica artistica multidisciplinare e partecipativa. Le sue opere si confrontano col patrimonio materiale e immateriale delle comunità coinvolte e dei territori in cui interviene trovando un approfondimento personale attraverso gli strumenti del disegno e della pittura. La sua ricerca artistica è supportata da diverse fondazioni private, istituzioni pubbliche e spazi d’arte ed è presentata in numerose manifestazioni internazionali. Promotore di diverse attività socio-culturali, è co-fondatore e coordinatore di Dimora Oz. Ha di recente pubblicato The Bread House per le edizioni congiunte Dimora Oz e Postmediabooks che raccoglie la decennale esperienza di progetti comunitari incentrati sul pane.
Giovanni Gaggia Nel 2008 fonda “Casa Sponge”, luogo di accoglienza e rifugio di artisti. Nel 2016 pubblica il libro “Inventarium”, presentato in molte istituzioni italiane. Ha partecipato a mostre personali, collettive, progetti di residenza e conferenze su tematiche sociali e politiche. Le sue performance sono state presentate in teatri, gallerie e festival. Nel 2019 apre con una sua performance il padiglione di Beverly Pepper, collaterale della 58a Biennale di Venezia. Nel 2020 realizza l’immagine della XVI giornata del contemporaneo promossa da AMACI per il MUSMA Museo della Scultura Contemporanea di Matera. Una delle quattro cover di ESPOARTE 110 per festeggiare i vent’anni della rivista è a lui dedicata. Dal 2021 Il Museo Tattile Statale Omero di Ancona ospita in permanenza il suo progetto a più voci “Quello che doveva accadere”: ovvero l’arte come memoria civile. L’intero processo è raccontato nell’omonimo libro d’artista, NFC edizioni. Nello stesso anno esce per la collana Effusioni di Gusto, Maretti editore, “Mauro Uliassi incontra/meets Giovanni Gaggia” e realizza due personali “Ho visto un’alba blu” al Museo della ceramica di Savona e “Il tempo se ne va” al MUSMA Museo della Scultura Contemporanea di Matera. Nel 2022 espone al Museo RISO di Palermo le opere realizzate negli ultimi 10 anni sul tema della strage di Ustica. È il co-fondatore della nuova formazione Gaggia-Dubbini, con la quale si aggiudicheranno il premio Scultura e anche quello di vincitore assoluto della settima edizione del premio Arteam Cup.
Mona Lisa Tina vive e lavora a Bologna. Nata a Francavilla Fontana (BR) nel 1977, si è diplomata nel 2005 in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e si è specializzata nel 2012 in Arte Terapia presso Art Therapy Italiana. È referente didattico del Corso Triennale in arte terapia presso LE NUOVE ARTI TERAPIE – indirizzo Arti Visive e Performative che si tiene a Bologna, Firenze, Roma e Milano, Direttore Oliviero Rossi.
Mona Lisa Tina pone al centro di tutte le sue riflessioni il Corpo come luogo di continui processi trasformativi psichici e fisici. All’interno delle azioni performative promuove una dimensione simbolica di autocoscienza e una reale riappropriazione identitaria.
L’artista intende proporre una fisicità “alternativa”, che si libera dai modelli di bellezza standardizzati, esibendola come spazio simbolico aperto e veicolo di comunicazioni significative su più piani di lettura.
Ha esposto presso musei in Italia e all’estero, e in gallerie e spazi di ricerca di arte contemporanea. Conduce seminari e workshop sugli aspetti fondanti della sua indagine artistica, nonché curato e preso parte a molte pubblicazioni che hanno per oggetto il linguaggio espressivo della performance e la centralità del corpo.
Progetto realizzato con il supporto di Italian Council (7 edizione, 2019)